Avere rapporti sessuali con una persona minore di anni 14 è sempre reato, anche se quest’ultima fosse consenziente.
Che succede se il minore ha mentito sulla sua età o il maggiorenne non ne conoscesse l’età ?
La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 38084 del 07.09.21 ha stabilito che tale circostanza è del tutto irrilevante e non esclude l’esistenza del reato e quindi della pena.
Il caso esaminato riguardava un minore conosciuto via social che aveva dichiarato una data di nascita tale da farlo ritenere avesse più di 14 anni.
La Suprema Corte ha confermato la penale responsabilità dell’imputato che può essere esclusa solo se l’imputato dimostri di avere compiuto diligenti accertamenti sull’età e sia comunque indotto a ritenere, sulla base di elementi univoci, che il minorenne sia maggiorenne (o quantomeno abbia almeno compiuto i 14 anni ); in tutti gli altri casi il maggiorenne ha l’obbligo di astenersi dal rapporto sessuale.
La pena è particolarmente alta perché va da un minimo dai 6 ai 12 anni di reclusione.
Quindi il maggiorenne non può accontentarsi della dichiarazione della persona offesa ma ha l’obbligo di verificarne l’età in modo adeguato, anche alla luce dei particolari preminenti valori in gioco.